Immagina anche che la persona che ti sta insegnando, dopo averti dato alcune informazioni di base, ti dica come stai andando e se stai facendo le cose giuste o sbagliate due ore dopo che hai finito; o anche 1 solo minuto dopo…
Immagina… Prendi in mano la racchetta, vai per colpire la palla mentre cerchi di ricordati cosa ti è stato detto di fare, ci provi… Il tuo maestro si alza dalla sua sedia solo dopo un minuto per dirti se quello che hai fatto andava bene. Nel frattempo, tu hai provato a fare altre cose: colpire di nuovo la pallina (“Ma andava bene? Cosa mi aveva detto? Guarda la… mano, la pallina… boh!), ti arrabbi se non ce la fai, smetti, aspetti arrabbiato che il maestro si degni…
Dopo 1 minuto arriva, ti dice un sacco di cose (è un bravo maestro, che sa un sacco di cose) e ti dà quelli che sembrano buoni consigli. Tu ascolti attento o attenta, fai sì con la testa e torni a provare. Mentre ti avvii al tuo posto cerchi di ricordare, di cosa fare per fare cosa ti ha detto il maestro. Che ne pensi di imparare in questo modo?
Il TAGteach, con il tagger, fa esattamente l’opposto: ti dà alcune informazioni generali (almeno sapere da che parte del campo mettersi e come funziona il tennis), poi in due tre frasi (che chiamiamo istruzioni) ti spiega cosa devi fare e in poche parole (che chiamiamo tag point) ti dice esattamente cosa fare. Non tutto ovviamente, ma solo quella cosa che per te è più importante, quella che ti farà fare i più grandi progressi, che ti farà sentire “forte” nel tennis.
Il maestro ti ha spiegato che userà un suono (tag) per indicarti che hai eseguito il comportamento corretto (ovvero che hai fatto quello che ti ha detto), ti spiega come colpire la palla di dritto, ti mostra come si fa, poi ti dice. Ora tocca a te.
Il tagger che usiamo nel TAGteach è una scatoletta che fa un suono secco, tipo click-clack! (si possono usare altre cose, ma il Tagger è lo strumento del TAGteach). Questo suono serve per dire a chi impara: “Ecco! Questo è il comportamento corretto!”
Come vedi, esiste una bella differenza tra il comunicare la stessa cosa con un breve suono (Click!) o con una frase o delle parole (“Bene! Ben fatto!”, “Ottimo lavoro! Bravo!”).
Il tag, chiamiamo in questo modo il suono del tagger, è molto più preciso e veloce. Dice sempre esattamente la stessa cosa con lo stesso tono: “Esatto!”
Ti mostra cos’è la testa, ti fa vedere che sta più alta, del polso mentre colpisce la pallina. Poi aggiunge: “Il tag point è: testa alta”. Torni in campo con il tuo tag point in mente. Arriva la pallina e nell’istante in cui la colpisci senti il suono (Click!) del tagger. Ce l’hai fatta! È così che si tiene la testa alta della racchetta per il dritto e intanto sei pronto per la prossima pallina.
Qualsiasi informazione importante per chi impara può diventare un tag point e rendere più facile, veloce e divertente l’apprendimento. Ci sono tag point per tutto: imparare a tenere la penna, guidare la macchina o leggere. Tutto può essere ridotto a fondamentali pezzetti di informazione che possono essere insegnati uno alla volta. Devi imparare ad allacciarti le scarpe? Tag!