12 Set Educazione: TAGteach o approccio globale?
Oggi parliamo della differenza tra l’approccio TAGteach alla educazione e quello che viene definito approccio globale. Per chiarire subito la differenza cito da un articolo comparso su un sito italiano che si occupa di scuola:
“Il concetto di globalità è fondamentale nella letto-scrittura poiché il cervello umano tende a cercare pattern e strutture complessive piuttosto che focalizzarsi su elementi isolati. Questo approccio globale si riflette nella maniera in cui processiamo le parole e le frasi, integrando simultaneamente informazioni visive, linguistiche e contestuali. Il pensiero, dunque, gioca un ruolo cruciale, fungendo da collegamento tra la percezione visiva delle parole e la loro comprensione a livello più profondo.”
Si potrebbe anche trasformare (in maniera ironica) il passaggio appena citato: “Il concetto di globalità è fondamentale nel guidare la macchina poiché il cervello umano tende a cercare pattern e strutture complessive piuttosto che focalizzarsi su elementi isolati.” Per cui basta salire in macchina e non importa concentrarsi sugli elementi isolati (cambio, freni, acceleratore e “toh! la luce verde è diventata di colpo rossa, ma tanto io globalmente sto guidando e la luce rossa è solo un elemento isolato) ma solo sul guidare… E’ chiaro che senza aver prima appreso i componenti del guidare non si va da nessuna parte. Frasi quali: “Questo approccio globale si riflette nella maniera in cui processiamo le parole e le frasi, integrando simultaneamente informazioni visive, linguistiche e contestuali.” non tengono assolutamente in nessuno conto come il nostro cervello apprende.
Leggere (come guidare la macchina) SONO composti NECESSARIAMENTE da elementi isolati che, una volta conosciuti ed appresi il cervello inserisce in schemi via via più complessi: da camminare, a salire sul triciclo e poi in bicicletta, moto, macchina, camion, aereo, nave: posso imparare a guidare qualsiasi cosa, con l’opportuna pratica ed assimilazione dei vari componenti richiesti da tutte queste competenze. Non per niente ci vogliono anni per imparare a pilotare un aereo….
La globalità non si può insegnare, necessariamente emerge solo dall’aver appreso i fondamentali componenti che messi insieme la generano.
L’approccio TAGteach si definisce generativo, cioè implica che competenze complesse (guidare o leggere)emergono quando il cervello ha sufficientemente appreso (è stato esposto – ha fatto pratica) a determinati stimoli, ovveroè stato sufficentemente esposto ad essi. In base alle necessità dello studente si individuano i comportamenti target su cui fare pratica in modo da generare le competenze attese.
Chiamiamo componenti questi particolari stimoli che, come mattoncini lego, compongono il comportamento complesso. Anche i lego hanno delle istruzioni passo passo. Nessuno sarebbe in grado di montare un set complesso “globalmente” mettendo tutti i pezzi sul tavolo.
Se sono così importanti, perché non li vediamo o, meglio, non li consideriamo questi componenti con l’attenzione che meriterebbero?
Purtroppo e per fortuna, per svolgere il loro lavoro che, ricordiamo, è quello di fare da base per comportamenti complessi, i componenti passano in secondo piano e non si presentano più a livello conscio. Mi spiego: quando leggiamo vediamo le lettere, le riconosciamo per il suono che producono in base alle regole della nostra lingua, le mettiamo insieme nel cervello e poi le diciamo attraverso l’apparato fonatorio (lettura ad alta voce) o le immaginiamo nella nostra mente (lettura silenziosa); sono tutti comportamenti che svolgiamo in maniera automatica senza (molot) controllo dalla parte cosciente del cervello che è impegnata in compiti più complessi, tipo comprendere quello che si sta leggendo. A-l-b-e-r-o diventa albero e questa parola crea un immagine precisa nella nostra mente, il significato della parola stessa. Riconoscere le lettere – accoppiarle ad uno specifico suono – metterle insieme per dire o pensare la parola sono tutti componenti del comportamento -complesso, composito-finale, del significato della parola e sono tutti comportamenti necessari ma di cui non siamo consapevoli. Il loro funzionamento è talmente veloce e ben ingranato nei nostri processi mentali che non emerge a livello cosciente.
Tommaso però deve fare un sacco di pratica su tutti questi comportamenti prima di arrivare a leggere come un adulto.
E infatti anche l’approccio globale mostra delle crepe. Continuando a citare dallo stesso articolo: “La fluidità nella letto-scrittura non implica solamente la capacità di leggere o scrivere velocemente, ma anche di farlo con accuratezza e comprensione. Per sviluppare questa competenza, è importante praticare la lettura ad alta voce, discutere i contenuti dei testi e esercitarsi nella scrittura in vari contesti. Le attività che incoraggiano la riflessione critica e la discussione possono migliorare significativamente la comprensione mentre la scrittura creativa e analitica aiuta a rafforzare le capacità espressive e costruttive del bambino.”
(abbiamo intenzionalmente sottolineato “pratica” alla quale, alla fin dei conti anche l’approccio globale deve tornare)
Fluidità o fluenza (come la chiamiamo in TAGteach Italia richiamando il termine inglese “fluency”) sono la stessa cosa. non è possibile insegnare fluenza con un approccio globale. Troppe informazioni tutte insieme. E infatti nel passaggio appena citato si torna a parlare di componenti: lettura ad alta voce, discutere e scrivere, il tutto con accuratezza e velocità necessarie a generare il comportamento complesso della comprensione che non può essere assolutamente insegnato con un approccio globale.