01 Dic “Aiuto! Gli studenti non sanno più come concentrarsi!” prima parte
Oggi parliamo di un argomento importante: la mancanza di concentrazione a scuola.
Infatti, è cosa ormai nota, moltissimi studenti hanno problemi di concentrazione, le diagnosi sono piene di problemi di concentrazione, e i contatti che riceviamo iniziano quasi sempre con: “…. Ha problemi di concentrazione!”
Ma siamo sicuri che tutti i nostri Tommasi e tutte le nostre Sofie abbiano veramente dei problemi di concentrazione, ovvero che c’è qualcosa che non va (nel loro cervello?) che gli impedisce di concentrarsi ed applicarsi a scuola?
Per dare una risposta definitiva a questa domanda noi di TAGteach Italia abbiamo messo a punto un test rivoluzionario in grado di stabilire in maniera assoluta la capacità o la difficoltà nel concentrarsi dei nostri ragazzi. È talmente efficace nello stabilire il livello di capacità di concentrazione che abbiamo deciso di condividerlo -gratuitamente- con tutti!
Ecco come si deve eseguire il test:
Prendiamo il nostro Tommaso e mettiamolo davanti al suo videogioco preferito. Facciamo partire il tempo. Se Tommaso è capace di rimanere due ore senza fiatare a giocare, allora la sua concentrazione è assolutamente perfetta.
Lo stesso test lo possiamo ripetere per Sofia, magari con un’altra tecnologia, o qualche altra attività di cui la nostra non può proprio fare a meno.
(Perché il test dia risultati affidabili è fondamentale dargli da fare la cosa che più piace loro).
Solitamente, con il nostro test brevettato, tutti i ragazzi non presentano problemi di concentrazione. E allora? Se non hanno problemi di concentrazione come mai non riescono a stare concentrati sui loro compiti nemmeno per cinque minuti? Possiamo rispondere dicendo che ci sono cose che ci piace fare e cose che non ci piace fare. Ovviamente nessuno ha mai problemi a concentrarsi su una cosa che piace fare! Per le seconde cose, quelle che non ci piace fare esiste la faccenda è un pochino più complessa, ma esiste una soluzione! La vedremo tra poco.
Prima però vorrei rispondere ad una possibile obiezione: Tutti noi adulti facciamo continuamente cose che non ci piacciono: lavoriamo, andiamo a fare la spesa e facciamo le pulizie in casa. Verissimo, ma bisogna tenere conto che a Tommaso e Sofia manca la capacità di fare una cosa per tanto tempo anche se non gli piace. È una capacità che si trova nelle cortecce prefrontali del cervello, le quali terminano il loro sviluppo dopo i vent’anni. Per cui i ragazzi non hanno tutti i mezzi per riuscire a stare concentrati su una cosa per intere giornate come riusciamo a fare noi adulti.
Veniamo ora alla domanda spinosa (alla quale cercheremo di trovare una soluzione): come riuscire a far concentrare Tommaso e Sofia sui loro compiti come quando maneggiano la loro tecnologia preferita?
Esiste una sola risposta possibile: se non ci concentriamo su quello che non ci piace e ci concentriamo su quello che piace, allora la soluzione è trasformare i compiti in qualcosa che piace a Tommaso e Sofia. Potrebbe sembrare banale, ma questa risposta è molto più complessa di quel che può sembrare a prima vista. Per prima cosa dobbiamo capire dove stiano le differenze. Rispetto allo studio cos’hanno di “magico” videogiochi, telefoni e qualsiasi altra cosa sulla quale tutti i ragazzi spendono volentieri intere giornate?
La ricetta di questa “magia” è semplice ed ha tre soli ingredienti:
1- Le cose che piacciono sono quelle che danno un obiettivo chiaro e raggiungibile, magari anche in poco tempo. I videogiochi hanno sempre un obiettivo.
2- Le cose che piacciono sono quelle dove si vedono i progressi (immediatamente dopo lo sforzo). I videogiochi funzionano a punti e premi per punti accumulati. Un video su Instagram accumula like.
3- Nelle cose che piacciono, Tommaso e Sofia sono fluenti, ovvero riescono facilmente, senza sforzo. Basta guardare le dita dei ragazzi sui loro controller o sui cellulari.
Riassumendo le cose che ci piace fare ci danno degli obiettivi, ci dicono se e come stiamo migliorando ed infine sono cose che facciamo facilmente.
Ed ora è giunto il momento di fare una pausa, per riuscire a mantenere una adeguata concentrazione; proseguiremo la discussione nella seconda parte di questo blog, dove continueremo ad esplorare i modi per aumentare la concentrazione dei nostri ragazzi anche quando si tratta di studiare o di fare i compiti.