03 Gen Cambia prospettiva con il TAGteach!
Il TAGteach è una tecnica di insegnamento che, con un suono particolare, quello del tagger, sottolinea il successo ottenuto da chi impara. Il TAGteach focalizza le energie sulle cose che desideriamo e non il contrario. Il TAGteach, infine, richiede a chi lo pratica di guardare le cose da una nuova prospettiva e di usare la creatività per promuovere il successo e l’apprendimento di chi sta imparando.
Prima di discutere l’esatta natura di questa nuova prospettiva, prova ad osservare la figura qui a lato.
Sembra un signore sorridente, forse scozzese a giudicare dal berretto. Ma, riesci a vedere il cane? Guarda bene, c’è un cane che sta rosicchiando il suo osso. Non lo vedi? Proviamo a ruotare il signore scozzese di 180°… vedi il cane adesso?
Per vedere il cane abbiamo dovuto fare un cambio di prospettiva e ruotare l’immagine. Ecco, questo è il cambio di prospettiva richiesto dal TAGteach.
Se osserviamo il nostro Tommaso, osserviamo un ragazzo diciamo di 9-10 anni che -per esempio- non sta mai fermo in classe. E… niente. Tommaso si alza dalla sedia, gira per la classe, non sta praticamente mai fermo. Siamo sicuri che non stia mai fermo? Proprio, proprio mai? O anche con Tommaso possiamo fare un cambio di prospettiva, capovolgere l’immagine per vedere quei pochi momenti in cui Tommaso è veramente seduto al suo posto e segue la lezione? Se iniziamo ad osservare Tommaso quando fa qualcosa che ci piace, che può essere un successo sia per lui che per le persone che gli stanno intorno, vedremo che ci sono dei comportamenti che possiamo rinforzare. Il TAGteach, con la sua nuova prospettiva, chiama questi comportamenti tag point: sono comportamenti che Tommaso sa fare, sono osservabili e che possono essere rinforzati dal tagger.
Dire: “Tommaso il tag point per oggi è: seduto sulla sedia” consegna a Tommaso qualcosa da fare e all’insegnante qualcosa da rinforzare. “Tommaso non stare sempre in piedi” non dice proprio niente. Solo che Tommaso non fa mai quello che si vuole da lui….
Tutti i comportamenti che osserviamo, sia quelli che desideriamo che quelli che ci danno dei grattacapi viaggiano sempre in coppia, uno l’opposto dell’altro, esattamente come il signore scozzese con il suo cane o il cavaliere che diventa un cavallo. Basta rovesciare l’immagine. Tommaso può stare in piedi o fare l’opposto e stare seduto. Quale dei due comportamenti verrà rinforzato dipende dall’ambiente che circonda il ragazzo. Se continuiamo a riprendere Tommaso perché si alza, probabilmente stiamo rinforzando questo comportamento. Basta cambiare prospettiva ed elogiare il ragazzo quando sta seduto (anche se per solo pochi attimi). In questo modo il comportamento che desideriamo diventerà sempre più forte ed alzarsi sempre meno frequente. Non possiamo stare in piedi e seduti allo stesso tempo.
Sofia sta imparando a scrivere le cifre, e sta facendo fatica con alcune di esse perché non ha capito bene da che punto bisogna partire e quale direzione prendere. Possiamo dire a Sofia di non scrivere le cifre in quel modo e di scriverle “per bene”, “come le abbiamo mostrato”, oppure possiamo fare il cambio di prospettiva del TAGteach e consegnare a Sofia dei tag point per la scrittura delle cifre. Per esempio, il 3, il 5 e il 7 partono tutti dall’angolo in alto a sinistra del quadratino. Questo specifico comportamento (iniziare la cifra dall’angolo in alto a sinistra del quadratino) è qualcosa che desideriamo, osservabile e che Sofia può fare; È un comportamento che può diventare un tag point: “parti in alto a sinistra”. Possiamo, se serve, aiutare ulteriormente la nostra Sofia, mettendo qualche puntino rosso sugli spigoli dei quadratini in alto a sinistra per rendere ancora più evidente da dove partire. Il tag point diventa, in questo caso, “parti dal rosso”.
Sia che si tratti di Tommaso o di Sofia, di scrivere o leggere o imparare qualche sport, un cambio di prospettiva è sempre possibile. Basta osservare e capire quali comportamenti vogliamo vengano appresi e trasformare, con un cambio di prospettiva, le nostre istruzioni. È una cosa semplicissima da fare. Ecco due consigli:
- Usare solo espressioni positive che fotografino quello che vogliamo (“Tommaso seduto” è la nostra fotografia. “Tommaso non alzarti” non fa parte del cambio di prospettiva)
- Domandarsi se l’informazione che stiamo dando può essere fatta, eseguita, da un sasso. Un sasso può “non alzarsi”. Al contrario un sasso non è capace di “stare seduto”.