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Sport

Il TAGteach è nato nello sport ed è in questo ambiente che ha trovato le prime applicazioni.

Le due ideatrici del TAGteach, Theresa McKeon e Joan Orr, hanno iniziato a svilupparlo insegnando ginnastica artistica e ritmica alle loro atlete nel 2002-2003.
Poco più tardi si è aggiunta Beth Wheleer, che gestiva ( e tuttora gestisce) una scuola di ballo.
Ma i veri pionieri del TAGteach sono stati un gruppo “particolare” di sportivi: gli amanti degli sport cinofili.

Qualsiasi disciplina che coinvolga un animale comporta infatti che l’istruttore debba insegnare a due allievi allo stesso momento: all’animale (i cani in questo caso) e ai loro proprietari. Doppia fatica! Soprattutto se si pensa che si deve insegnare al proprietario ad insegnare al proprio cane. A partire dal 2004 il TAGteach è stato presente a tutte le edizione della Clicker Expo organizzate dalla Karen Pryor Clicker Training .

Si è partiti dal far sì che l’istruttore si concentrasse su di un solo particolare dell’esercizio che l’allievo doveva portare a termine, trasformandolo in un tag point.

Si è velocemente capito che il proprietario del cane imparava molto più velocemente con i tag point ed era in grado di insegnare meglio al suo compagno a quattro zampe. Doppio successo!
In realtà, tutti gli sport possono avvantaggiarsi dall’impiego del TAGteach: è sufficiente che l’allenatore comunichi solo l’aspetto importante della routine all’atleta attraverso il tag point. Non serve nemmeno cambiare stile o tecniche d’allenamento. Basta avere in tasca un tagger!

Facciamo qualche esempio. Se un tennista deve fare un passo in avanti per seguire il colpo dopo aver fatto il dritto, basterà che l’istruttore gli dica  (usando l’Imbuto dell’attenzione, un altro strumento del TAGteach): “Le istruzioni sono: dopo aver fatto il dritto fai un passo in avanti con la gamba destra per seguire il colpo. Il tag point è: passo con la gamba destra”. Il tennista esegue il dritto e, se porta la gamba destra in avanti, questo comportamento verrà rinforzato dal suono tag! Se non lo sente, l’allenatore non avrà bisogno di dire nemmeno una parola. Il tennista conosce il proprio tag point ed è in grado di correggersi da solo.

Un altro esempio? Prendiamo il salto in alto.

Disciplina difficile, soprattutto perché il movimento del salto è molto complesso e ci sono tanti aspetti da imparare prima di riuscire ad effetturare un salto efficace. Ma con il TAGteach anche il comportamento più complesso può essere suddiviso in componenti più semplici che tutti, anche delle bambine di nove anni, possono imparare in meno di 20 minuti.

La cosa importante è riuscire ad individuare i componenti, i mattoni più importanti, e trasformarli in tag point, come nell’esempio di questo video https://youtu.be/-qPJaG6PWAw . Il tag point “inarca la schiena” viene ripetuto più volte finché non viene imparato ed integrato nella routine del salto. IL tutto senza che l’allenatrice abbia mai dovuto dire una sola volta: “no, questo non andava!”

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